Il
sei gennaio del 2014, inviato dal Sottosegretario "permanente"
al Ministero della Giustizia, magistrato fuori ruolo COSIMO FERRI
(attuale sottosegretario nonostante il cambio dei Ministri sino ad
oggi), perviene al dott. Paolo Ferraro l'sms che segue.
Una ventina di giorni prima, sotto il Natale 2013 (fintamente ed astutamente, per
quanto è concesso ad una persona leale), avevo aderito all'approccio
da me stimolato, e passato una ora interessante al
Ministero, ma prima sotto la Camera dei deputati dove l'autista
del "sottosegretario" attendeva Cosimo Ferri, impegnato a
illustrare un disegno di legge, credo si trattasse del disegno di legge sulla "depenalizzazione", tanto cara ai fautori del "diritto penale minimo", la cui ulteriore matrice coperta protocollare da SAVI mi sarebbe stata chiara solo dopo aver letto il testo dei "Protocolli dei Savi anziani di Sion". (Alla commissione ministeriale per la depenalizzazione mi risulta , salvo errori, che partecipano/hanno partecipato sia Giuseppe Corasaniti che Paolo Cendon).
L'incontro,
utile ovviamente a capire cosa si ordisse, verteva sulla
impossibilità di lasciare in quella situazione un uomo del mio "valore" e
sulla necessità, diceva Ferri. di risolvere la questione.
Ero
stato anche invitato via sms prima di Natale all'incontro per gli auguri festivi (rinfresco di saluto) tra i magistrati di M.I, tramite un candidato magistrato alle elezioni del nuovo CSM, che non conoscevo e chiaramente sollecitato da Ferri, il solo ad avere il mio cellulare , . .
Lì
capii meglio che molto più di qualcosa non quadrava (un magistrato della
Procura di Roma, personaggio sgradevole, untuoso, e militaresco alla sotto ufficiale maniera nei
comportamenti, inferocito dentro ma esteriormente calmo, interloquì "tu che ci fai qui" ..
sibilando poi, attento a non farsi sentire: " .. troppe denunce
troppi esposti", e due membri del CSM venuti sul tardi, che
avevano partecipato alla mia dispensa - l'uno votando e il traditore
Angelantonio Racanelli astenendosi, sol perchè della Procura di
Roma, divennero rossi in viso e cupi, appena mi notarono).
Val la pena di ricordare, con l'occasione, che un anno prima, mentre tramavano a mia insaputa per la mia distruzione civile e neanche sapevo della mia "dispensa per inettitudine", tra capo e collo al CSM era piovuta la mia istanza di aspettativa per "presentazione alle elezioni del 2013" e, visto quello che era in pentola, alla doccia fredda avevano risposto facendo firmare di corsa il decreto di dispensa dal servizio dal Ministro dell'epoca ....
Curava la sincronia estrema e la corsa a tempo, con altissima probabilità il vice capo di Gabinetto Filippo Vitello ... cui avevo appositamente telefonato il 24 gennaio 2011 per evidenziare il suo ruolo nelle vicende del 2009
Sette gennaio 2013 ore 18 e 24 c.a. udienza plenaria straordinaria del CSM :
Questa era la voce di Racanelli, nella seduta straordinaria pomeridiana del CSM 7 gennaio 2013: "Paolo Ferraro non fa parte dell'ordinamento giudiziario" ed il " va bene" del vicepresidente del CSM Michele Vietti ...
II. LA DESTINAZIONE "BLANDITA" A DIRIGENTE AMMINISTRATIVO NEL MINISTERO DI GIUSTIZIA.
Nel gennaio 2014, invece, qualcosa
di traverso bolliva in pentola e puntualmente ... emerse .. a suo
tempo.
Torniamo indietro per un attimo: il
3 marzo 2013 "cautelativamente" avevo immesso nel quadro
globale una richiesta di avvalermi di un "istituto" esistente. Non che
ne avessi intenzione ma "tastavo il polso": l'istituto prevedeva la assunzione di magistrati dispensati come dirigenti
amministrativi al Ministero.
La
legge dice che doveva subito essere accolta la domanda ed istruita e , puntualmente, come immaginavo e volevo comprovare, non era avvenuto
questo.
Avevano
"optato" a mia insaputa per la morte civile, la nomina di un
amministratore di sostegno e poi ... la richiesta di invalidità civile
dall'amministratore ......... (NESSUN COMMENTO QUI).
Fallito
clamorosamente il tentativo di distruzione totale si apprestavano a
ripescare "fuori sacco e fuori termine" la domanda mia cautelativa (intuivo..), e
sotto la altamente probabile pressione degli "alcuni parenti" che, vistisi sfuggire il
massacro di Paolo Ferraro organizzato a ben altri livelli, globalmente, forse avevano
chiesto "anche" il conto.
Comunque
la immissione nel ruolo dirigenziale prevedeva (scusate
la ironia implicita) la determinazione del GRADO DI INVALIDITA' CIVILE
(separatamente "compensando" con un assegno mensile ad HOC) AD OPERA DI UNA
COMMISSIONE TECNICA (PSICHIATRI dell'istituto di medicina legale
della Cecchignola, militari forse, anche) e "poi" la eventuale
riassunzione come dirigente amministrativo.
Insomma
dalla finestra tentavano di far rientrare quello che era stato
respinto dalla porta, e si avvalevano della presunta forza
"contrattuale" o di ricatto meglio, derivante dal fatto che dispensandomi mi
avevano messo sul lastrico, mentre gli alcuni parenti arruolati
avevano interesse criminale condiviso ad un accertamento
"legale" di invalidità ... "mentale" .. per non
parlare dell'apparato criminale che aveva orchestrato il più con la
spinta del bulldozer s......a Silvia Canali, ex moglie messami
sotto, come ormai noto dal 1995.
Va detto per capire bene il contesto, che la pronuncia criminale del CSM neanche si fondava artificialmente su una patologia ma su un inventato disturbo misto che non configurava una "patologia" .
Va detto per capire bene il contesto, che la pronuncia criminale del CSM neanche si fondava artificialmente su una patologia ma su un inventato disturbo misto che non configurava una "patologia" .
Appena mi arrivò la comunicazione del Ministero che aprivano la procedura, gioii: avevo capito ex ante tutto, ed in un istante scrissi l'articolo che rileggerete nella pagina collegata " A Socrate, più sano e vegeto che mai, l'ennesima coppa, tempestata digemme , orlata di miele e contenente l'ultimo veleno insidioso,incolore ed insapore", accompagnando
l'articolo con una lettera trasmessa via pec il 13 gennaio 2014 del pari implicitamente indignata al
Ministero.
Nella missiva facevo notare che si erano mossi con un anno di "pausa di riflessione" e semplicemente dicevo: "non se ne parla" nemmeno.
Avevo chiesto al Ministero reiteratamente e formalmente con la PEC del 15/11/2013 alle ore 13:43:01 che in autotutela revocasse il decreto di dispensa dal servizio e questa richiesta non era certo compatibile con l'acquiescenza al provvedimento di dispensa.
Nella missiva facevo notare che si erano mossi con un anno di "pausa di riflessione" e semplicemente dicevo: "non se ne parla" nemmeno.
Avevo chiesto al Ministero reiteratamente e formalmente con la PEC del 15/11/2013 alle ore 13:43:01 che in autotutela revocasse il decreto di dispensa dal servizio e questa richiesta non era certo compatibile con l'acquiescenza al provvedimento di dispensa.
Non c'è bisogno che faccia notare la data a voi tutti: seguivo uno scandito programma di azione e già sapevo dove volevano arrivare.
La
mossa mia, programmata da tempo, credo abbia avuto un effetto, su vari
piani direi, "devastante".
Il ministero a tempo di razzo
revocò la procedura, mentre gli "alcuni parenti" ed i criminali
limitrofi già gongolanti rimasero a bocca asciutta, e per l'ennesima volta
"incarogniti" per la lucidità della mia azione e delle mie
scelte.
Una scelta di coerenza che avrei pagato, necessariamente, perdendo forse il lavoro ipotetico futuro, ma per una altra ennesima volta non piegandomi neanche al ricatto criminale dell'avermi estromesso dalla vista civile e lavorativa, privandomi sinanche dello stipendio e guadagnando in termini di libertà e libertà di azione.
Una scelta di coerenza che avrei pagato, necessariamente, perdendo forse il lavoro ipotetico futuro, ma per una altra ennesima volta non piegandomi neanche al ricatto criminale dell'avermi estromesso dalla vista civile e lavorativa, privandomi sinanche dello stipendio e guadagnando in termini di libertà e libertà di azione.
IL TENTATIVO ANTECEDENTE DI INFANGAMENTO RAPPRESAGLIA DEL GENNAIO 2014
La
"iniziativa" concreta della blandita assunzione come dirigente appare ex post temporalmente intrecciata con
l'idiota e furibondo tentativo di screditamento e
diffamazione della immagine di Paolo Ferraro, perpetrato con
varie partecipazioni "anche coperte" nella trasmissione n. 103 di border
nights, del gennaio 2014 a sera inoltrata.
La messinscena protocollar diffamatoria e pettegola, cogestita/condivisa, che vide implodere la porcata e fece scoprire una cordata trasversale pariolin-montesacrina inchiodandola, viene dettagliatamente analizzata mediante quattro articoli dedicati con prove audio ed analisi .... direi sufficientemente "sconvolgenti"
"ESCONO ALLO SCOPERTO INCASTRATI ...." La messinscena protocollar diffamatoria e pettegola, cogestita/condivisa, che vide implodere la porcata e fece scoprire una cordata trasversale pariolin-montesacrina inchiodandola, viene dettagliatamente analizzata mediante quattro articoli dedicati con prove audio ed analisi .... direi sufficientemente "sconvolgenti"
Music, film and photography on Twine.is
Jesus Franco Primi 10 secondi trasmissione del 7 gennaio 2014
Music, film and photography on Twine.is
Inoltre l'iniziativa fallimentare sarebbe stata seguita a brevissimo tempo dalla iniziativa dell'altro magistrato
pariolino di antica famiglia di "nobiltà giuridica", Pierfranco Bruno, anche lui del grumo della ex Procura Circondariale, poco prima in servizio fuori ruolo al Ministero ma all'epoca con funzioni di reggente Presidente del Tribunale di sorveglianza di Roma.
Pierfranco Bruno telefonò impudentemente a
Patrizia Foiani per pressarla con toni melliflui, sempre dopo la
trasmissione border nights.
Nessuno stupore: respinto il
tentativo di distruzione civile e chiusa la parentesi (criminale) del
tentativo di sottoporre ad amministrazione di sostegno il magistrato,
avevano prima ripescato un tentativo di approccio "peloso": gli auguri provenienti con determinate forme e da
certi ambienti hanno sempre un doppio fondo e a pensar male si fa
peccato ma ci si azzecca quasi sempre.
Poi agito con stolida e stupida violenza diffamatoria.
E la mia immediata reazione ed intervento avevano messo in allarme i protagonisti dell'intervento radiofonico.
In questo contesto "anche" si inquadra l'iniziativa concreta del Ministero comunicatami con una nota apposita, dopo qualche giorno.
Poi agito con stolida e stupida violenza diffamatoria.
E la mia immediata reazione ed intervento avevano messo in allarme i protagonisti dell'intervento radiofonico.
In questo contesto "anche" si inquadra l'iniziativa concreta del Ministero comunicatami con una nota apposita, dopo qualche giorno.
Giuseppe Corasaniti |
Rileggete ora .. " A Socrate, più sano e vegeto che mai, l'ennesima coppa, tempestata digemme , orlata di miele e contenente l'ultimo veleno insidioso,incolore ed insapore",
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