AL SIGNOR MINISTRO DI GIUSTIZIA
Prefetto Annamaria Cancellieri
e p. c.
AL Capo di Gabinetto
Renato Finocchi Ghersi
Al vice Capo di Gabinetto
Roberto Mucci
dott.ssa Maria Laura Paesano
Signor Ministro,
Lei non mi conosce, se non come mi conosce ormai una significativa parte del paese, informata , e questo la solleva da polemiche preventive e successive .
In una parola sono ( per ora ) l'ex magistrato assoggettato ad un provvedimento di dispensa firmato dal ministro pro-tempore il 7 febbraio 2013, dispensa che ha distrutto la credibilità e le immagini delle istituzioni e del CSM .
Provvedimento architettato ed originato dalla mia denuncia di attività coperte di apparato e in ambiente militare protetto, poi sulle coperture eccellenti , poi sulla ragionevole certezza di metodi ed attività gestite da servizi ed apparati con diretta partecipazione di tre magistrati, infine persino attraverso la analisi del caso Marrazzo, indicando una partecipazione di attività coperte in ambiti militari e la presenza di elementi che conducono anche in quel caso non solo a via Gradoli ma anche alla Cecchignola ed al mondo militare “deviato”, ma anche la coesistenza di attività criminali parzialmente coperte a cavallo tra camorra criminalità organizzate ed apparati militari deviati. Proprio i traffici in parte scoperti dalla Procura di Teramo dove sono stato sentito come persona informata per tre ore nel novembre 2011 .
Ovviamente la forma di progressione pubblica delle denunce ed analisi mie, ormai condivise ed ascoltate oltrechè lette da milioni di persone , è stata il frutto pubblico anche della violenza criminale esercitata da una specifica cordata intenta al fine poi "praticato " a mio specifico danno, ed è stata “amplificata” anche dalla necessaria autodifesa .
Così ora l'Italia vede provvisoriamente dispensato dal servizio “il” magistrato, mai neanche oggetto di un rilievo professionale, studiato tramite il CNR per programma di intelligenza artificiale nel 1995 , addirittura indicato come il migliore finanche in una audizione del luglio 2010 verbalizzata , e "dispensato " per inettitudine " in base alla più smaccata legge del contrappasso "invertita" mai applicata , costernato anche il foro romano .
Coinvolta una filiera di tre psichiatri legati storicamente ai servizi , fornite tonnellate di prove dirette, indirette ed audio e molto di più vi è anche un sospetto fondato, non certo solo mio, di un ordito di lungo periodo , anche questo riscontrabile, almeno per le vie brevi negli interna corporis a Lei NON preclusi .
La insostenibilità su vari piani, ed anche internazionale, di questa vicenda , e del crescendo di informazioni in atto, appare a sua volta evidente e non controvertibile.
La possibilità di revisionare la decisione adottata, alla luce di nuovo sopravvenuto vaglio e del principio immanente della permanente rivisitabilità dei casi e dei giudizi “tecnici” ( veri od artefatti ) vi è.
La richiesta di reimmettere oggi “il” magistrato Paolo Ferraro con i due piedi nella scarpa "deontologica" , che ha dato prova da sempre e da prima dello scontro finale, di rispettare e ben conoscere per tutta la sua silenziosa carriera , si fonda sulla CERTEZZA matematica ( riscontrata) che Lei e chiunque altro conosce o può conoscere, solo alzando il telefono.
I connotati di questa incredibile e inaccettabile vicenda rischiano seriamente per il loro palese carattere Kafkiano di divenire , nonostante tutti gli sforzi per nascondere, un caso ancor più internazionalmente significativo .
Peraltro dati documenti con link e banche dati in rete a disposizione , sono già stati inviati a suo tempo al dicastero che Lei amministra , quando tra i vice capo di gabinetto vi era già allora anche magistrato coinvolto e comunque consapevole trasversalmente delle vicende e testimone ( Cons. Filippo Vitello ).
Non so se dati e documenti siano stati a suo tempo potuti valutare dal Ministro pro tempore .
Le basterebbe oggi una semplice telefonata al Ministro dell'Interno e una , anche orale, informativa , leale , tramite i servizi, che ci risultano avere tutto a loro conoscenza e portata di mano , per essere serenamente assicurata della corrispondenza a valori, diritto e diritti , ma anche all'interesse pubblico e dello Stato, di una scelta discrezionale equa, percorribile in regime, ripeto, di Autotutela amministrativa .
Le chiedo quindi , data la radicale FALSITA' di qualsiasi "umano " addebito (di professionale non se ne parla nemmeno ) di valutare la possibilità , comunque pendendo contenzioso in itinere ed in previsione della ulteriore estensione dello stesso, di revocare il decreto di dispensa , per motivi anche in senso lato di Giustizia.
Previo ogni eventuale approfondimento Lei può porre in essere un atto dovuto, nel rispetto delle leggi e dei valori del nostro sistema, quel rispetto da Lei recentemente rivendicato.
Con persistente fiducia nella legalità dello Stato Costituzionale.
Roma 14 novembre 2013
Paolo Ferraro
TRIBUNALE DI RIETI ... ancora giudici e valori ... come a ROMA c'è l'aula OCCORSIO a Rieti c'è l'aula CAPERNA .. scusate ma in questo momento sto piangendo .. di commozione .... [ CAperna e Pietro Saviotti I due magistrati deceduti per infarto da "cause da accertare " nel 2012 ... la storia e gli antefatti nei blog del CDD ( esposti del 10 ottobre e 3 novembre 2012 .. POST 4 e POST 5 rispettivi ....................... ]
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